Nuovo rendez-vous con Alfi per una delle nostre camminate.
Stavolta siamo sul Brenta e la camminata è molto semplice e veloce, due ore e mezza in tutto, tra andata e ritorno.
Il rifugio Montanara è posto a 1500 mt. di altitudine, in uno dei più bei balconi panoramici che io abbia mai visto sulle Dolomiti.
Una cosa fantastica! Tutti i denti del Brenta lì davanti agli occhi, rosa, rimiràti seduti sul bel prato verde in fianco al rifugio, con le staccionate di legno che ci dividono dal burrone della valletta che da Molveno porta al rifugio Croz dell’Altissimo. Il Croz incombe sulla nostra destra, e giù, in fondo al palcoscenico, Cima Brenta, Cima Roma, Cima della Vallazza... che spettacolo... non mi muoverei più da lì.
Invece mi muovo, e mi muovo di scatto (Alfi non ha più l’età per fare questi scatti ), perché abbiamo visto che la gente che arriva non è poca, e i tavoli per il pranzo potrebbero riempirsi in fretta.
Mangiamo fuori, sulla terrazza coperta dagli ombrelloni, sui tavoloni di legno, davanti a questo panorama.
C’è tutto pieno (è una giornata fantastica) e le camerierette giovani sono un po’ in difficoltà. Dopo un quarto d’ora arrivano per gli ordini... pazienza, intanto mi guardo il Brenta.
Sbocconcelliamo i panini che ci sono nel cestino... pane comune, da sbarco, non so quanto fresco di giornata o inumidito dal clima... vabbè... siamo in un rifugio...
Ordiniamo una di acqua, una di Marzemino, due primi e un contorno da dividerci, fagioli in umido... “non ci sono...”, pazienza... patate al forno.
Portano la mezza gasata di acqua e, dopo altri dieci minuti, arrivano i due primi: per Alfi tagliatelle ai finferli, per me tagliatelle al capriolo, e il piatto di patate al forno.
Le tagliatelle sono abbastanza buone, fatte di pasta fresca (acquistata, non fatta da loro), come ci conferma la cameriera, anche se un po’ slegate dai sughi gustosi, non saltate, non amalgamate bene... stessa impressione scambiataci per i due piatti.
Ma... dopo la prima forchettata… ci guardiamo in faccia e all’unisono ci diciamo che manca il vino che avevamo ordinato... una bottiglia di Marzemino della cantina Endrizzi di S.Michele all’Adige...
Non solo, ma assieme ai primi ci hanno portato anche le patate... che intanto si freddavano (a quota 1.500 c’è una bella arietta)
Così richiamo una cameriera per sollecitare il vino... ma lei mi dice: “io sono quella dei piatti, quella delle bevande è un’altra...” e mi scappa senza portar via le patate...
"Ciò... PARLA CON QUELA DEL VIN..."
Ahia... qui la mia pazienza comincia ad entrare in crisi...
Fermo l’altra cameriera... e poi quell’altra ancora... e finalmente, dopo cinque minuti, arriva il vino e faccio portar via le patate, invitando la ragazza a portarcele una volta finiti i primi.
Vino peraltro molto molto buono e profumato.
Però così ci fanno incavolare...
Incavolati per incavolati, iniziamo una discussione, che ci vedeva tutti e tre concordi, con un nostro vicino di tavolo, savonese, sulle cavolate dei nostri governi... se ne salva qualcuno?... mah... no che all'opposizione stiano tanto meglio...
Con mia somma gioia, riesco a convincere Alfi a moderarsi nel cibo e così, finiti i primi, chiedo che ci portino le patate...
Ahia... le patate ci mettono un quarto d’ora ad arrivare... e sì che l’avevo detto alla cameriera giusta, “quella dei piatti”...
Oh... le patate erano buone e calde, non erano quelle portate via mezz’ora prima.
Dessert: decidiamo di farci la bocca, dopo l’amarità e l’amaruggine che ci è rimasta ciacolando della nostra situazione nazionale...
Uno strudel di mele e una crostata ai lamponi, che ci dividiamo.
Stavolta i tempi sono giusti, ma raramente avevo mangiato uno strudel così duro ed insapore. La crostata di lamponi è fatta in casa, non è malaccio, ma se la faccio io rischio di farla meglio.
Arriva anche il conto che è sbagliato... la bottiglia di Marzemino l’hanno messa 2 euro in più (17 invece di 15 euro). Errore ammesso, nessun problema per questo, sono 24,25 euro a testa.
Ultimo colpo d'occhio eccezionale verso le montagne, da sei cappelli... forse un po’ pagato anche quello.
Giro positivo. Sul pranzo invece sono forse più i lati negativi di quelli positivi, specialmente per un servizio parecchio approssimativo.
Quelle giovani sicuramente si faranno.
Buono
[Alfi]
18/09/2012
Scenario meraviglioso ed esercizio fisico svolto ... alla prossima occasione!